mercoledì 11 gennaio 2012

L'integratore chiamato carne.



"Ma scusa cosa mangi per sostituire la carne?"
Questa è forse la frase che maggiormente un vegetariano o vegano si sente porre durante la quotidianità, spesso come inizio di un alienante interrogatorio per capire quale magia nera riesca a tenerlo invita senza la fettina!
Quando sento questa frase mi viene sempre da rispondere: "E tu che cosa hai sostituito per mangiare la carne?". Il lato tristemente comico di questa frase e annessi ragionamenti, è che la reltà è esattamente l'opposto! Utilizzando le stesse motivazioni con cui si fanno strada i rimedi della nonna, è maturata questa convinzione infondata secondo cui la carne è strettamente necessaria all'uomo per uno sviluppo e crescita ottimale e se manca va assolutamente sostituita. Al contrario, la carne è stata introdotta con frequenza nelle tavole di noi tutti all'aumentare del potere economico delle famiglie, che hanno diminuito e persino eliminato molti prodotti vegetali, tra cui i legumi, di lunga cottura, per far spazio ad un alimento ben più caro e meno salutare, ma di facile preparazione, gusto intenso e che racchiude molti nutrienti che nei vegetali sono dispersi in più alimenti.
L'uomo è un animale onnivoro, esiste tutt'oggi una diatriba su quest'argomento, che per mio conto parte sempre con presupposti errati, ovvero la necessarietà di un onnivoro di nutrirsi indifferentemente di materiale vegetale, animale, etc. Questo concetto è totalmente sbagliato, non esistono innanzitutto onnivori che sono nati come onnivori e devono necessariamente comportarsi da tali, tutti gli onnivori sono animali erbivori o carnivori che durante l'evoluzione si sono trovati in condizioni tali di carestia del proprio alimento principale da dover nutrirsi di alimenti inadatti al proprio organismo, sviluppando nel tempo una soglia di tolleranza a questi alimenti. I casi più vari dell'espressione dell'onnivorismo è verificabile nella famiglia degli orsi, dove troviamo specie che si nutrono solo di carne come l'orso bianco, specie che si nutrono di carne e di vegetali in base alle condizioni climatiche e disponibilità do cibo come l'orso bruno e specie come il panda gigante che si nutre oramai solo di vegetali, pur essendo tutti della stessa famiglia e tutti anatomicamente dei carnivori. L'uomo, come tutti i primati, è un animale idoneo a nutrirsi di vegetali, in particolare bacche, frutti (intesi come parte anatomica della pianta, quindi ortaggi anche), semi (cereali) ed ogni genere di vegetale non lignificato e povero di cellulosa (come tutti gli erbivori monogastrici). Durante le grandi carestie storiche, dovute alla glaciazione ed altri fenomeni climatici, insieme al fatto che l'uomo si è sempre spinto in ambienti inadatti alla sua sopravvivenza, dalle terre desertiche alle terre gelide del nord, hanno costretto l'uomo a ripiegare su cibi di origine animale. Erbivori molto più specializzati nel trovare nutrimento da vegetali, come i poligastrici ruminanti (cervidi, ovini, bovini etc) che riescono grazie ad un prestomaco chiamato Rumine ricco di batteri, a ricavare nutrimento fibre vegetali per il regno animale inassimilabili, sono diventati prede principali. L'uomo che era incapace di assumere nutrienti da erba, corteccie e fibre vegetali, li assimilava nutrendosi di chi invece ci era riuscito. In poche parole, assumevano questo "integratore" alimentare, detto carne, che contiene tutti i nutrienti che di norma si trovano nei cibi vegetali e che i "proprietari" della carne hanno trovato in cibi vegetali e fissato nel proprio corpo, ma che al momento non erano disponibili nelle forme all'uomo assimilabili.

La definizione di integratore è: "Si definiscono integratori alimentari quei prodotti specifici volti a favorire l'assunzione di determinati principi nutritivi non presenti negli alimenti di una dieta non corretta."
Tutto ciò che di utile all'uomo c'è nella carne, cibo di adattamento, lo trova senza difficoltà in svariati altri cibi primari della propria dieta, che ora spesso mancano in adeguate quantità nelle nostre tavole, o quando ci sono rappresentano un misero contorno.
Io ho una dieta completa e corretta, vivo in una società in cui non vi è carestia, se non di buon senso, e dell'integratore carne non ne ho bisogno, tantomeno devo sostituirlo.

Davide Maccagnan

martedì 20 dicembre 2011

Vegetariani e Vegani non esistono: La bufala.

Ultimamente scorgo con sempre più frequenza quella che è l'ultima moda dei difensori dell'innocenza del mangiar carne, ovvero i tanto acrobatici tentativi di sminuire in fatto di coerenza la scelta Veg, come se trovare "falle" o piccole incoerenze della scelta possa in qualche modo trasformarla in insensata, persino sbagliata, o addirittura ingiustificabile rispetto al mangiar carne. Come dire, ti batti per la fame nel mondo? Beh ma se non riesci a sfamare tutti meglio fregartene e non sfamare nessuno, almeno sei coerente.. (!?!)

Quest'immagine ad esempio gira da un po di tempo, e volevo giust'appunto scrivere qualcosa in proposito:



Quell'immagine è a parer mio una forzatissima bufala, poichè hanno messo tutto ciò che un vegan non utilizza comunque, buttandoci dentro alla "chi ne ha più ne metta" anche se quei componenti che venivano utilizzati a tali scopi, secoli fa, o comunque da tempo sorpassati! Tanto per dirne qualcuno:
-La plastica non viene fatta con gli zoccoli, ma bensi con combustibili fossili, o con la polimerizzazione di materiale vegetale.
- Gli enzimi animali non sono più utilizzati per scopi commerciali da una vita, se non per cagliare quei formaggi dop che per tradizione necessitano il caglio animale, cosa che comunque i vegani non mangiano.
- Le vitamine, sono da almeno 30 anni di origine sintetica o emisitentica da coltura batterica.
- Ormoni?!? Una volta venivano utlizzati ormoni come l'insulina estraendola dagli animali, oggi è tutta di origine chimica o di sintesi batterica, non per questioni etiche ma economiche, spingere un batterio a produrre livelli enormi di insulina, è estremamente economico rispetto all estrazione da animali, oltre che molto più produttivo.
- Il letame, ora non so se chi mangia carne considera il letame un alimento, forse perchè ci finisce quotidianamente nel latte... fattostà che il letame io ne me lo mangio, ne ci faccio i fanghi, il letame può essere benissimo di mandrie libere al pascolo, non è un prodotto vincolato all'allevamento.
- Tutti i cosmetici e shampi che ci sono scritti, aumentando massicciamente il numero di prodotti della "lista nera", sappiamo tutti che ne esistono di oltre che vegani, quindi privi di derivati animali, anche cruelty free, quindi non testati.
- Lo zucchero viene trattato e sbiancato con grassi animali, esiste quello grezzo di canna, più buono e più salutare, come tanti altri dolcificanti naturali, come ad esempio il malto.
- Pelle e fibre tessili... Beh, sappiamo tutti che basta evitarli! La pelle non ci vincola in nulla, se proprio ci piace l'estetica esiste l'ecopelle ed altri tessuti sintetici simili, mentre prodotti come la lana sono ampiamente già sostituiti con prodotti di ogni genere, dal cotone al pile, l'acrilico e tanti altri.
- Corde per strumenti.. Beh, io personalmente non suono mandolini antichi in fiere medioevali, non so voi... Tutti gli strumenti con cui ho avuto professionalmente a che fare, a corda o percussioni, non utilizzano pelle e componenti animali almeno dall'inizio di questo secolo. Certo, esistono djambè ed alcune percussioni etniche che se vogliamo utilizzarle originali dal paese di provenienza saranno fatti in pelle vera, nonostante quelli industriali sono in pelle sintetica, e spesso con il fusto in fibra di vetro, nemmeno in legno. Tuttavia, sono cose necessarie che hanno tutti e rendono i vegani incoerenti? Credo proprio di no..
- E per finire, la tanto la tanto gradita controversia del cibo per animali. Innanzitutto esistono cibi per animali vegan, come le crocchette per cani Vecan o i cibi per gatti Ami'Cat, 100% vegetali. Qui qualcuno obietterà sicuramente "ma che animalista sei se dai da mangiare al tuo cane cibo che nemmeno è fatto del suo alimento naturale, la carne?". Pariamo dal fatto che il cane è oramai un onnivoro, in quanto la vicinanza con l'uomo l'ha portato nei secoli a mangiare ogni genere di avanzo delle nostre tavole, che ricchi a parte, difficilmente era composto di carne, quindi è privo dalla assoluta dipendenza da quest'ultima, si ciba da cereali lavorati come pane e pasta, fino a alimenti vegetali proteici come i legumi, e persino verdure. Aggiungiamo il fatto che, il cibo solitamente utilizzato per cani, anche se contiene carne, è carne di scadentissima qualità, chimicissima, dato che le leggi in fatto di conservanti, coloranti e quant'altro, negli alimenti per animali sono ben lontane da quelle per il cibo umano, penso quindi che chiunque possa tranquillamente dubitare della salubrità e del reale contenuto nutritivo rispetto a quella che è la carne in natura. Di conseguenza, penso che utilizzare delle crocchette nutrientemente bilanciate, che contengono in idonee quantità tutti i nutrienti che un cane ha bisogno, quindi con cui non ci perde ne in gusto ne in salute, non vi sia motivo per poterlo considerare sbagliato a priori.
Riguardo a chi invece all'utilizzare comunque cibi di origine animale per altri animali, cani, gatti etc, credo non possa comunque rappresentare un punto di incoerenza per chi opta per la scelta vegan. Innanzitutto l'industria dei cibi per animali, è un sottoprodotto dell'industria della carne, utilizza scarti animali che non possono o non vengono utilizzati per cibi ad uso umano, e quindi già per questo non sono una causa di per se dell'apposita uccisione di animai. Un vegan che si prende in carico di curare ad esempio un gatto, non diventa lui la causa stessa per cui l'animale viene ucciso, semplicemente è lui a fornirgli il cibo, invece di lasciare che l'animale se lo procuri, in quanto è impossibilitato a farlo.
Concludendo, sia per la questione cibo per animali, come per praticamente tutte le questioni sollevate dei prodotti nella foto, in realtà non vi è una reale dipendenza dai prodotti animali, ma bensì al contrario vi è un uso talmente ampio di prodotti di origine animale, che l'industria è piena di scarti e sottoprodotti da utilizzarli in molti ambiti per "far economia". In un ipotetico mondo Vegan, in cui l'industria alimentare è focalizzata sui vegetali e derivati vegetali, scarti e sottoprodotti, che siano grassi, oli o fibre, impiegherebbero le stesse identiche funzioni dei prodotti nell'immagine.

Davide Maccagnan

martedì 9 agosto 2011

Coloro che ordinano di astenersi dal mangiare la carne insegnano una dottrina di demoni


"Paolo ha detto che coloro che “ordineranno l’astensione da cibi che Dio ha creati” (1 Tim. 4:2) proferiranno menzogna. Quindi quei vegetariani che insegnano agli altri di astenersi dalla carne mentono contro la verità.

E Paolo ha anche detto che “non è un cibo che ci farà graditi a Dio; se non mangiamo, non abbiamo nulla di meno; e se mangiamo, non abbiamo nulla di più” (1 Cor. 8:8). Dunque coloro che pensano che astenendosi e facendo astenere anche gli altri dalla carne si possa piacere di più a Dio illudono se stessi, e questo perché “il regno di Dio non consiste in vivanda né in bevanda, ma è giustizia, pace ed allegrezza nello Spirito Santo” (Rom. 14:17). Coloro che sono graditi a Dio ed approvati dagli uomini sono quelli che procacciano la giustizia, la pace e che si rallegrano nel Signore mediante lo Spirito Santo..... .....la ‘dieta consigliata’ dai vegetariani agli uomini che prevede l’eliminazione totale della carne và apertamente contro la Parola di Dio. Essa è veramente una dottrina diabolica! Nessuno di loro v’inganni quindi con le sue parole dolci."


Cito solo una parte del post che ho malinaguratamente letto del blog di Giacinto Butindaro, e mi preme dare una mia personale risposta.

Premetto innanzitutto che a mio avviso. questi sono i risultati del privarsi di libero pensiero e razionalità e lasciare che un testo scritto, che può dire tutto e niente, che possiamo capirlo tutto o nessuna parte, parli per noi. In particolare un testo molto vecchio, passato di mano in mano, di popolo in popolo e tradotto di lingua in lingua, mescolato spesso con le convinzioni dell'epoca corrente.
In particolare in questo articolo, è evidentissimo il controsenso di citare i passi della bibbia in cui si dice che ciò che importa è costruire il regno di Dio, che è "
giustizia, pace ", per poi dire che non importa cosa si mangia o beve, dato che nella bibbia è contemplato il mangiare carne in alcuni passi (come no in altri) allora non si sta nemmeno a ragionare se ciò che mangiamo oggi come oggi contribuisce o meno a costruire un mondo di "pace e giustizia".

Un alimento infatti, può essere solo un alimento, ma alle spalle di quell'alimento vi è un processo di produzione che può aver creato ingiustizia e cancellato la pace, può aver sfruttato e persino tolto la vita. Chi si cura di un mondo di "giustizia e pace" come può superficialmente non considerare cosa il proprio stile di vita causa nel mondo?
Se la Bibbia parla di Amore e di Pace, come di Rispetto, perchè mai insegnare ai propri fratelli un gesto d'amore quale l'astenersi da carne e prodotti supportante un sistema di ingiustizia e morte, un gesto che permette di rubare meno risorse al mondo e promuovere un mondo migliore anche per l'uomo stesso dovrebbe essere una cosa demoniaca? Solo perchè nella bibbia non è vietata la carne?
Chiunque legge la Bibbia, troverà tanti concetti spesso in contrasto tra di loro, per qualunque lettore mosso dalla ragione e non offuscato dal cieco credo della parola alla lettera, parrà più che ovvio che vi sono varie chiavi di lettura e vari contesti biblici in cui è necessario discostare quella che può essere realmente considerata la parola di Dio (amore, giustizia, pace, rispetto, fratellanza), e quella che è invece una mano umana, che condisce il tutto con le proprie credenze, i propri usi e costumi dell'epoca (tutto ciò che va in contrasto con amore, giustizia pace e rispetto).
A me personalmente pare una mal costruita giustificazione religiosa di chi non ha intenzione di rinunciare al filetto, e vuole allo stesso tempo poter essere in pace con la propria coscienza. E se così non fosse, beh vorrebbe dire che esiste gente che crede in un Dio confuso tanto quanto l'uomo, che parla di Amore, Compassione e Giustizia da un lato, e da altri lati ignora la sofferenza ed è indifferente all'ingiustizia.
Fortuna che non credo sia così, d'altronde ci sarà pure un motivo se il finale di isai della venuta del regno dei cieli sulla terra predice che "La vacca pascolerà con l'orsa, i loro piccini giaceranno assieme, e il leone mangerà lo strame come il bue"?

Davide Maccagnan

mercoledì 20 luglio 2011

Rispondo a Fabio Barbisan, alla riscossa contro gli animalisti e le notizie animaliste.

Come tutti saprete, ultimamente ci sono stati una serie di servizi al Tg1 e su vari giornali, che finalmente hanno parlato della tematica, anzi, della problematica dell'allevamento, e finalmente qualcuno ha provato a svegliare le coscienze.
Ovviamente questo non può che indispettire il mondo che si critica, che non può certo rimanere illeso da questo scenario. La questione è molto più che semplice, i vegetariani e gli animalisti sono una minaccia, le immagini degli allevamenti sono una minaccia, per quanto si possa volutamente far finta di nulla per non parlarne nemmeno, dal 2000 ad oggi, le statistiche parlano di un passaggio dal 2.5% al 12% delle persone che non mangiano più carne, ovvero oltre una persona su dieci che non mangia più carne. L'industria inizia ad interessarsi di questa fetta di popolo in espansione, che continua a crescere, a farsi sentire, a consumare in modo conscio e mirato, e l'industria dell'allevamento, protetta dai muri e dalle pubblicità fittizie che millantano benessere animale immaginario, inizia a trovare per la prima volta degli ostacoli.

Di seguito riporto parte della lettera aperta inviata da Fabiano Barbisan, presidente del consorzio "L'Italia Zootecnica", e rispondo paragrafo per paragrafo. (Ci sono parti irrilevanti, come risposte ad affermazioni di personaggi in cui non mi identifico e ne identifico il movimento animalista o che comunque non dicono niente, che ho rimosso per rendere meno prolisso l'articolo, tuttavia la lettera è interamente consultabile qui)

Egregio Direttore,

rasenta l’incredibile ciò che sta succedendo contro la zootecnia bovina da carne: un vero e proprio attacco per distruggere il sistema di allevamento italiano.

Palese il vittimismo di questa frase, che dimentica totalmente la natura della critica e questione iniziale, ovvero il benessere animale. I servizi mostrati, le critiche dell'animalismo almondo zootecnico riguardano un problema reale, ovvero lo sfruttamento animale, non è tifare una squadra o l'altra per partito preso, non è un casuale attacco, ma è prima di tutto una DIFESA, di un mondo che viene totalmente dimenticato a favore di interessi economici.

Spiace che ampio spazio venga dedicato dal suo giornale ai detrattori animati da ideologie (animalisti, vegetariani, vegani, e adesso anche il sig. Petrini di Slow Food) mentre nessun giornalista si documenta con inchieste serie (e non per fare solo sensazione e spaventare i lettori) su cosa realmente significhi allevare i bovini con metodo protetto, ossia quello che il sig. Petrini dalle pagine del suo giornale definisce intensivo e in maniera offensiva associa a “fabbriche di shampoo”.

Quali sarebbero le inchieste serie? Da Perito Agrario quale sono, e quindi da studente ex frequentatore dei luoghi zootecnici, quello che ho visto nei servizi televisivi non è niente di particolarmente distante dalla norma del mondo zootecnico. Vogliamo fare inchieste serie e non pilotate? Bene, prendiamo alla cieca 100 aziende di maiali, senza avvisare il proprietario del nostro arrivo, e filmiamo il loro interno. Contiamo quanti maialini morti ci sono nel cassonetto del retro, schiacciati dalla madre a causa del poco spazio. Contiamo quante aziende non tagliano coda, orecchie dei maialini, o quante non tolgono i denti e non li castrano, tutto senza anestesia. Facciamo respirare l'aria, seppur con i sistemi moderni di ventilazione, e chiediamo a quante persone volete se gli sembra un aria etologicamente naturale. Andiamo nelle aziende da latte, e registriamo quante sono le tare genetiche delle Frisone Italiane dovute alla selezione genetica, o quante sono le mastiti all'anno. Facciamola questa inchiesta seria.


Noi allevatori e chi ne capisce qualcosa di zootecnia bovina da carne, per corretta informazione, lo definiamo allevamento protetto, perché i bovini sono al centro della nostra attenzione. Nelle nostre stalle i vitelloni sono protetti dai parassiti, bevono acqua potabile, mangiano alimenti controllati (cereali), se hanno problemi di salute vengono curati e monitorati da medici veterinari specializzati, vivono in un ambiente che riduce al minimo infortuni e malattie, sono controllati e accuditi giornalmente.

Ma chi ve l'ha chiesto? Nessun animale libero baratterebbe tutto ciò, con la possibilità di vivere interamente la propria vita, con padronanza delle proprie azioni, tanto quanto non lo baratterebbe un uomo libero. Solo un pazzo può pensare il contrario, e non si tratta di antropomorfizzare gli animali, poichè il "voler vivere" e il "non voler soffrire" sono condizioni comuni a tutti gli esseri senzienti, indipendentemente dalle proprie abitudini sociali di vita.

Non potrebbe essere diverso visto che sono destinati all’alimentazione umana (anche per le bistecche di Slow Food), allevati e commercializzati per dare un giusto reddito all’imprenditore agricolo che ha scelto di fare questa professione che milioni di consumatori, onnivori, apprezzano. E a proposito di Lav, vegetariani e vegani ecc…, si sono mai preoccupati di verificare le condizione di “benessere umano” dei raccoglitori di pomodori in certe aree del nostro Paese?

Lei conosce personalmente ogni vegetariano o vegano d'Italia? Ogni persona combatte personalmente le proprie battaglie, inoltre anche fosse che un vegetariano se ne infischi della condizione del raccoglitore di pomodori, questo crea sicuramente in lui una pecca, ma non vedo in che modo renda sbagliata o meno importante la sua scelta di vegetariano, o il fatto che sia inconfutabilmente giusta.

Mi piacerebbe che il sig. Petrini di Slow Food, Roberta Bartocci e Paola Segurini del settore Vegetarismo della Lav, che vogliono la “svolta vegetariana”, e tutti coloro che la pensano come loro, trovino il tempo per venire a vedere ciò che affermo. Vengano di persona nel mio allevamento o, se credono, da qualsiasi altro socio di Unicarve o del Consorzio L’Italia Zootecnica, si facciano accompagnare da giornalisti che sanno distinguere un toro da una vacca ed io sarò ben lieto di coinvolgerli in un esempio concreto: sono pronto a mettere a loro disposizione un prato verde vicino alla stalla, con qualche albero qua e là, e a ospitarli per “campeggiare”. Potranno, quando hanno sete, bere l’acqua da una vecchia cisterna a cielo aperto collocata nel prato, oppure dalle immancabili pozzanghere che si formano quando piove, ovviamente non immuni all’urina, sempre presente dove razzolano animali; potranno mangiare raccogliendo il cibo da terra e tutto ciò che trovano, ovviamente senza pulirlo dalla polvere (piogge acide comprese), senza tovaglia, tavolino e portavivande. Ovviamente sono vietate tende da campeggio, sacchi a pelo, spray antizanzare, borracce d’acqua potabile, cibo confezionato, tutte cose da gente “imborghesita”, non da veraci ambientalisti.

Spero che davvero non voglia far credere ai suoi lettori, che la condizione da lei descritta, stile fattoria dello zio Tobia, rappresenti quello che chiamate in modo curioso "allevamento protetto", ovvero quello che altro non è che allevamento intensivo, ovvero la consueta realtà dell'allevamento in Italia e nel mondo. Ci si può anche andare a vedere questa situazione, ma poi facciamo un salto a sopresa in 100 allevamenti intensivi, o perlomeno nei 100 che ci fanno entrare con una telecamera.


....E, a proposito, un aspetto da non dimenticare è che i ruminanti (il Signore li ha dotati di questa peculiarità), attraverso il loro apparato digerente, trasformano la fibra in proteina e, per noi produttori, la canna del mais in carne, dato che, opportunamente triturata e conservata, diviene l’alimento base per avere dell’ottima carne da bistecche. È un danno all’ambiente o verso i cittadini? Credo sicuramente di no, visto che si può trarne un giovamento economico ed ambientale, oltre che avere un prodotto finale di “valore”. L’alternativa? Gli stocchi del mais fermenterebbero a cielo aperto, producendo quello che il sig. Petrini vuole evitare: metano, cioè “gas serra”.

Se prima di scrivere questa frase avesse avuto il buon gusto di consultare dei dati FAO, saprebbe che il danno all'ambiente c'è eccome, e di conseguenza anche ai cittadini, anche se forse ai "compagni di banco" solo indirettamente, e tramite un ciclo talmente lungo che la colpa la si può dare a tantissimi altri componenti di questo ciclo. La carne è responsabile del 18% delle emissioni CO2, un chilo di carne mediamente rappresenta il consumo di 35mq di foresta, 15500 lt d’acqua, 15 Kg di cereali e la produzione di 36 kg di CO2. Tutto questo per non parlare dell'inquinamento dell'industria dell'allevamento, l'inquinamento da scorie azotate di liquami, etc... è solo uno specchietto, che chiunque di noi volesse può approfondire.

Ritengo, caro Direttore, che la zootecnia sia sotto attacco perché, sempre su Repubblica, abbiamo letto l’11 aprile un altro titolo inquietante contro di noi: “Meno carne e più uova nelle mense di scuole e uffici pubblici. Svolta vegetariana del Ministero dell’Ambiente, che va incontro alle richieste degli animalisti e introduce nuovi criteri nella scelta delle forniture alimentari per la ristorazione nella Pubblica Amministrazione. Le ditte più ‘ambientaliste’ guadagneranno punti nelle gare d’appalto”. Premesso che non mi va di disquisire sui prodotti biologici o presunti tali, apprendo con stupore da tale articolo che il Ministero dell’Ambiente intende sostituirsi al Ministero della Salute nello stabilire la qualità/nutrizione dei cibi nelle mense scolastiche e, probabilmente, quello dell’Agricoltura sta a guardare. Dato che non sono un nutrizionista, chiedo alle “esperte Lav” se sia intelligente e corretto verso gli studenti in fase di sviluppo fisico (già con qualche punta di obesità diffusa) limitare le proteine nobili tratte dalla carne.

Certo che non sarebbe intelligente limitarle, ma infatti non lo si fa. Si propongono alternative, di pari valore biologico, e diminuendo i grassi animali, che sono oggi un gravissimo problema alimentare. Oggi si consuma infinitamente più carne e derivati animali di quelli proposti dalla dieta onnivora mediterranea, e si consumano molti meno prodotti vegetali, meno legumi, meno fibra, ed è sempre più difficile trovare famiglie che sanno anche solo cucinare più di cinque pasti senza metterci carne o derivati.

Se il Ministero dell’Ambiente non smentisce la “svolta vegetariana”, la notizia ha dell’incredibile e dimostra quanta confusione, quanta superficialità alberga nelle Istituzioni e come la politica offra il destro a chi “opera contro qualcuno” anziché adoperarsi per far rispettare le professioni e prima ancora fornire corrette informazioni ai consumatori. Ma perché certa stampa non prova ad informarsi meglio, sentendo più fonti, anche quelle che possono risultare “sgradite” perché non danno ragione?

Ripete anche qui l'errore di considerare questi articoli e servizi "contro" qualcuno, e non a favore e all'aiuto di qualcun altro.

Ad esempio, il prof. Giuseppe Polina, presidente dell’Associazione per le Scienze e le Produzioni Animali (ASPA), da recenti studi scientifici afferma che le attuali pratiche di allevamento intensivo (cioè, protetto)garantiscono, oltreché un’alimentazione bilanciata e sicura per l’animale, anche le migliori condizioni di benessere animale e consentono di ridurre la produzione di gas serra e di nitrati;

Più ancora dell'assenza dell'allevamento? In che misura, con che rilevanza? Parole che dicono tutto e niente.

inoltre, le più recenti attività di ricerca, pubblicate su prestigiose riviste scientifiche, hanno evidenziato in maniera inconfutabile che il consumo di carne rossa e di altri alimenti di origine animale non rappresentano un fattore di rischio per patologie degenerative quali tumore, diabete e malattie cardiovascolari.

Questa è follia. Possiamo citare decine e decine di studi che dimostrano l'esatto opposto, una delle ultime è la ricerca "“Chemistry behind Vegetarianism”, Li, J. Agric. Food Chem. 2011" che parla proprio delle correlazioni di malattie cardiovascolari con il consumo di carne e di eccessi di grassi animali.. Parliamo di disinformazione?

Il prof. Pulina ricorda anche che l’ASPA si è attivata con l’istituzione di una commissione di studio “Impronta Ecologica e Produzioni Zootecniche” con lo scopo di fornire ai cittadini informazioni obiettive e scientifiche provate sul contributo della zootecnia per la riduzione dei gas serra.

Fornitecene allora. Attualmente gli attendibilissimi dati FAO dimostrano come inequivocabilmente, l'allevamento e l'industria connessa all'allevamento, siano tra i primi posti dei responsabili maggiori di inquinamento ed emissioni di gas serra.


Il prof. Bruno Stefanon, preside della Facoltà di Medicina Veterinaria di Udine e rappresentante per l’Italia dell’Associazione Europea di Produzione Animale (EAAP) con sede a Roma, ribadisce, nell’ambito delle ricerche scientifiche da lui svolte, che le condizioni degli attuali allevamenti italiani ed europei garantiscono gli standard di benessere, sicurezza alimentare e riduzione (controllo) dei gas serra, per una migliore sostenibilità ambientale. Infatti, a parere del prof. Stefanon, la carne rossa contiene dei composti funzionali in grado di svolgere un ruolo positivo nella risposta fisiologica dell’uomo.

Siamo tutti certi che il prof. Bruno Stefanon abbia visitato tutti gli allevamenti d'Italia, e ci garantisca che le Asl e gli enti competenti facciano dei controlli continui e senza preavviso per verificare la correttezza degli standard di benessere (che a mio avviso anche laddove ci sono, non sarebbero chiamabili "benessere" ma semplicemente condizioni etologiche idonee), e che le volte che ho visto manzi in collasso caricati da una ruspa sui camion e mandati al macello, erano delle mie macabre fantasie notturne che ho sognato. Al di là del fatto che, quando io ho studiato Zootecnia, il benessere animale studiato dai veterinari e futuri veterinari non mi è mai sembrato minimamente riguardare la condizione psicofisica o sociale di per se dell'animale, ma è sempre stato solo e solamente un fattore di produzione: Diventa Zootecnicamente interessante intervenire su un "malessere", quando e solo quando quel malessere interviene negativamente sui fattori di produzione.

Viene il sospetto che tanta faziosità e contrarietà da parte di chi scrive attaccando la nostra zootecnia bovina da carne e ponendosi in relazione così negativa nei confronti di un alimento tanto prezioso per l’umanità, a mio modesto parere, nasconda una ricerca spasmodica (di certe “penne”) di farsi conoscere, creando mostruosità, scandali falsi e pretestuosi, per “farsi leggere”, comunque. Anche a danno di una produzione zootecnica nazionale, ritenuta un fiore all’occhiello della nostra agricoltura, anche dall’Europa.

Il sospetto che le manca invece, quello che dovrebbe sicuramente più preoccuparla dato il suo ruolo nella faccenda, è che un altro sospetto stia sorgendo alla gente, ovvero quello che quella bistecca "felice" che ci finisce nel piatto, forse non è stata poi così felice prima di essere una bistecca. Sicuramente qualcuno che fa il suo mestiere, coglie al volo questo sospetto e cerca di essere il primo a dare delle risposte, ma in questo ovviamente c'è molto meno di male che nel difendere un sistema che come base primaria, ha lo sfruttamento e la morte di esseri pienamente senzienti.

Spero, caro direttore dott. Mauro, che in futuro voglia dedicare un po’ di spazio anche a noi allevatori. Nell’immediato non pretendo che pubblichi tutta la mia lettera, ma che, almeno, incarichi un giornalista di andare a fare una chiacchierata con gli allevatori, magari sporcandosi le scarpe di terra. Spero anche di ricevere qualche comunicazione dai Ministeri interessati per capire se i miei figli potranno continuare a lavorare nell’azienda di famiglia, oppure mi vedrò costretto a dire loro di cambiare mestiere.

Sarebbe sicuramente una buona idea.

Grazie per l’attenzione.

Il Presidente
Fabiano Barbisan

Lascio al lettore ogni conclusione, io la mia l'ho detta.

Davide Maccagnan

giovedì 7 luglio 2011

Una settimana di aiuti, per gli innocenti di Mirabello.

Quando pensi di avere visto le situazioni più disparate, ecco che te ne compare una ancora più disastrata. Quella di oggi riguarda il canile di Mirabello.
Con davvero la speranza di cambiamento, raccolgo la disperata testimonianza di una volontaria che chiede nuovamente aiuto, per ottenere dei risultati duraturi nel tempo, affinchè sia assicurata a questi cani innocenti, la dignità che l'abbandono gli ha tolto:

"Sono di nuovo qui, sono la prima a dire "ma che sei scema? torni all'inferno?", ogni volta dico BASTA E' INUTILE QUESTA E'
L'ULTIMA VOLTA ... mi dispiace ma non ce la faccio, cerco di girare la faccia dall'altra parte, cerco di nn guardare più le loro foto, cerco di nn pensare ai loro occhi di giorno ci riesco, ma di notte mi ronzano nella mente come fastidiose zanzare che non
riesci a scacciare... Sono di nuovo qui a testa bassa a chiedere aiuto a voi, a tutti voi che li amate come li amo io, che vorreste per loro tutto l'amore possibile, che li vorreste vedere in una casa, amati, coccolati, viziati, curati e a pancia piena... INVECE CI SONO 300 CANI PUTRIDI DIMENTICATI DAL MONDO, sono tutti anziani, l'età media e di 12 anni forse anche di più, sono tutti affamati il cibo scarseggia sempre, a volte sono digiuni per giorni, la maggior parte sono malati, soprattutto
leishmania, nn hanno cibo figuriamoci l'assistenza sanitaria, il
rifugio è un ammasso di ferraglia e molti cani nn vedono la luce del sole, nn la vedono ne i loro occhi ne le loro piaghe che ne avrebbero tanto bisogno, ovviamente nn pensiamo che questi cani possano essere trattati con antiparassitari e chi li compra? Muoiono così, tutti i giorni, le DUE persone che se ne occupano possono solo consolarli con una carezza e con l'amarezza nel cuore di nn aver potuto fare di più, li amano e li vedono andare via tra sofferenze e lamenti che rimarranno impressi nei loro cuori per sempre insieme ai sensi di colpa... MA NN LA SENTITE LA RABBIA CRESCERE DENTRO DI VOI??? IO VORREI ESPLODERE E LASCIARE TANTI FERITI A TERRA, VORREI CAPIRE PERCHE' NESSUNO FA NIENTE, VORREI CAPIRE PERCHE' QUEI CANI DEVONO VIVERE SOLO PER ASPETTARE LA SALVEZZA NELLA MORTE, PERCHE'? DA GENNAIO NN VIENE RITIRATA LA SPAZZATURA, CI SONO QUINTALI DI SPAZZATURA PUTRIDA E MALEODORANTE A PEGGIORARE LA SITUAZIONE GIA' DI PER SE INSOSTENIBILE.... IO NN SO PIU' CHE FARE, NN HO UNA SOLUZIONE, MI PIACEREBBE
SCHIOCCARE LE DITA E FARE UNA MAGIA, HO PROVATO PIU' VOLTE AD ARRICCIARE IL NASO COME UNA FAMOSA SERIE TELEVISIVA, MA L'UNICO RISULTATO E' STATO UN GRANDE PRURITO E NULLA PIU'.. DA SOLI NN SI PUO' FARE NULLA. CI SONO ALTRE ASSOCIAZIONI COME L'EIPA DI TORINO E ANIMALISTI ITALIANI SEZ. DI VERONA CHE SE NE OCCUPANO MA NN BASTA, DOBBIAMO ESSERE DI PIU'... PER ORA SI SCENDE L'8 LUGLIO, DI CORSA PERCHE' LA SITUAZIONE E' GRAVE, MOLTO GRAVE. IO STO RACCOGLIENDO A ROMA, SERVE TUTTO SOPRATTUTTO MEDICINALI, PER QUALSIASI INFORMAZIONE QUESTO E' IL MIO NUMERO 3312577397 O QUI SU FB, POTETE CONTATTARE ANCHE ROBERTO DENIS DI ANIMALISTI ITALIANI O GIULIANA COSTA DELL'EIPA, VI PREGO A NOME DI QUELLE CREATURE CHE NN HANNO COLPE E VIVONO COSI'...
E VI RINGRAZIO TUTTI CHE COME AL SOLITO SIETE SEMPRE MERAVIGLIOSI CON L'INVITO DI ANDARE ANCHE VOI A MIRABELLO PERCHE' SOLO VEDENDO QUELLA SITUAZIONE CON VOSTRI OCCHI POTRETE CAPIRE IL NOSTRO STATO D'ANIMO, SOLO VEDENDO CON I VOSTRI OCCHI POTRETE COMPRENDERE LA LORO SOFFERENZA."
PER DONAZION PER ACQUISTO BENI NECESSARI:
BONIFICO BANCARIO SU UNICREDIT IBAN IT82E0200805139000101133029
intestato ASSOCIAZIONE X 4 ZAMPE - CON CAUSALE
(PER BONIFICI DAL' ESTERO BIC UNCRITM1C35)

RICARICA POSTEPAY 4023600592941092 intestata a PAMELA MAZZA CODICE FISCALE MZZPML75C48F839A

E' POSSIBILE DONARE ANCHE TRAMITE PAYPAL ALL' EMAIL x4zampe@live.it
OPPURE DIRETTAMENTE DALLA NOSTRA PAGINA FANS
http://www.facebook.com/notes/roberto-denis/aiuti-per-mirabello/207034456001013
http://www.facebook.com/pages/X-4-Zampe/193266147359887?sk=app_6009294086
potete spedirli direttamente: Sig.ra M. Rosaria Romano Contrada Valle Vecchia - 86100 Mirabello Sannitico (CB)

lunedì 4 luglio 2011

Stop alla corsa dei Porci di Bassiano!

Se qualcuno in italia storce il naso verso le strambe tradizioni spagnole, come la corsa dei tori, dovrebbe venire a conoscenza del fatto che in Italia non ci comportiamo tanto diversamente.

Infatti anche quest'anno per il 26 luglio a Bassiano, è prevista dopo la "degustazione" di prosciutti nostrani, una storica corsa dei malcapitati parenti degli appena mangiati. Decine di maiali di ogni età e dimensione verranno fatti correre per le vie della città, legati ad un piede alla "bell'e meglio" con una fune, tra le urla estasiate dei paesani e dei bambini, che evidentemente ignorano lo stato di spavento dei loro f
uturi pasti, e di tanto in tanto con qualche distratto incitamento tramite tirata d'orecchi o trascinamento per le zampe. Se fossero stati cani o gatti, mezzo paese sarebbe accorso alla protesta, e l'evento sarebbe da anni un bieco ricordo di troglodite tradizioni, tuttavia non si tratta di migliori amici dell'uomo, ma si tratta di cibo non ancora stagionato ed affettato, ragion per cui sindaci e parroci continuano ad annunciare con lieta letizia, il ritorno dell'evento.

Ma se per chi da generazioni ed anni la vive, non sorge il dubbio che la propria tradizione, forse non sia proprio legittima sol per il fatto d'essere tradizione, allora è giunto il momento che qualcuno privo della consuetudine di vedere maiali terrorizzati per diletto urlare nelle strade, gli vada a spiegare le novità del 2011 in termine di rispetto di chi ancora non gli è finito nel panino.






Il video della scorsa edizione:



Propongo che chiunque la pensi come me, scriva una email di cordiale dissenso, e sottolineo cordiale, per dimostrare che non siamo quattro invasati che sbraitano insulti, ma siamo persone con piena coscienza delle nostre azioni e del nostro dissenso, che danno rispetto e semplicemente pretendono rispetto e dignità per la vita e per chi soffre.

Questa è l'email che io manderò, che potete copiare ed inviare anche voi, o scrivere di vostro pugno per personalizzare la vostra opinione:

Carissimi membri dell'amministrazione comunale di Bassiano,
scrivo questa email per esprimere in modo distinto, il mio dissenso verso la cosiddetta "corsa dei porci" che si svolge annualmente nel vostro comune ogni 26 luglio.
Per quanto folcloristico e tradizionale possa essere l'evento, c'è qualcuno che ci va di mezzo, qualcuno che anche se se ne lamenta durante la corsa, parla una lingua diversa dalla nostra, e purtroppo non viene ascoltato.
Chiedo quindi di prendere in esame la possibilità di sostituire l'evento, con uno che non preveda l'utilizzo di animali, che possa essere una rappresentazione, o qualsiasi altro vogliate. Sono certo che il preferire l'etica e il razionale rispetto verso la vita e verso chi soffre, sia di gran lunga prioritario rispetto al mantenere una vecchia tradizione di cui certamente i posteri non sentiranno la mancanza.
In attesa di un positivo riscontro, e possibilmente una risposta, porgo distinti saluti.

Davide Maccagnan

Ecco gli indirizzi dell'amministrazione comunale, pubblici a tutti e reperibili sul sito del comune.

e-mail: info@comune.bassiano.lt.it

e-mail certificata: comunebassiano@pec.comune.bassiano.lt.it

Evento Su Facebook per mail bombing: http://www.facebook.com/event.php?eid=179888305403763

Davide Maccagnan

DICLAIMER: Le immagini di questo post sono state estrapolate dal video della corsa. TUTTO il contenuto del post, come del blog, è a libera disposizione ed uso di chiunque, naturalmente con citazione.


Attivismo non è terrorismo: Liberate i liberatori!

Il 22 giugno scorso, centinaia di poliziotti spagnoli, con un azione coordinata hanno arrestato 12 attivisti dell'associazione Igualdad Animal, con gravissime accuse. Ecco il comunicato ufficiale dell'associazione:

Dodici attivisti per i diritti animali sono stati arrestati questa mattina dalla polizia spagnola, con una serie di irruzioni promosse dal giudice magistrato incaricato delle indagini a Santiago de Compostela, in Galizia (Spagna).
Arresti e perquisizioni sono avvenute nelle case di attivisti delle organizzazioni Igualdad Animal/Animal Equality ed Equanimal nelle zone di Madrid, Asturia, Vizcaya e Galizia. Quelli arrestati sono stati portati a Santiago de Compostela, dove sono state formulate le accuse di reati contro l'ambiente, disordine pubblico e associazione a delinquere.
Il punto di partenza delle indagini sembrerebbe essere la liberazione di circa 20.000 visoni avvenuta nell'allevamento Visones Bermudez, a Santiago de Compostela, nel novembre del 2007. In base a questo è stato formulato il reato di danno all'ambiente.
Entrambe le organizzazioni hanno condannato pubblicamente la privazione della libertà, la tortura e il massacro di circa 300.000 visoni ogni anno in Spagna.

Questi arresti rappresentano un chiaro attacco dell'industria della pelliccia agli attivisti animalisti per aver esposto gli orrori della pratica degli animali uccisi con il gas, le mutilazioni, la sofferenza indotta dal vivere in cattività negli allevamenti.
Queste due organizzazioni definiscono chiaramente il loro attivismo come non-violento e dedicano i loro sforzi per far aumentare l'attenzione pubblica sui diritti animali, informando la società sulle conseguenze del consumo di prodotti animali e la promozione di valide alternative.

Inoltre, nonostante le organizzazioni non siano coinvolte nelle liberazioni di visoni, non condannano questo tipo di azioni poiché difendono gli interessi di tutti gli animali indipendentemente dalla specie e nessuno dei visoni sfruttati dall'industria pelliccia merita di vivere e morire in un allevamento.

Poiché non ci sono responsabili per le recenti liberazioni di visoni avvenute in Spagna, diversi membri di Equanimal e Igualdad Animal/Animal Equality sono stati arrestati con l'intento di criminalizzare il movimento per i diritti animali in Spagna, così come già accaduto in altre nazioni.

Le 'lobbies' dello sfruttamento animale e le potenti multinazionali vogliono ostacolare il movimento animalista spagnolo e ciò che a cui stiamo assistendo è repressione.
Equanimal e Igualdad Animal/Animal Equality terranno due conferenze in contemporanea oggi 22/06/11 alle 20.00 a Madrid e Barcellona, in maniera tale da leggere un comunicato in risposta agli arresti dei dodici attivisti.
Domani, giovedì 23 giugno, proteste pacifiche si terranno a Madrid e Barcellona, per dar possibilità a chiunque è contrario a questi arresti di mostrare il proprio sdegno verso ciò che è accaduto e dare solidarietà agli attivisti detenuti.
Per venerdi' 24 giugno lanciamo un appello per una giornata internazionale di solidarietà per gli attivisti spagnoli.

Per favore prendete in considerazione una protesta di fronte alle ambasciate spagnole e nel centro della città venerdì 24 giugno per supportare gli attivisti!

Qui c'è una lista completa di ambasciate e consolati spagnoli:
http://www.offshorewave.com/embassies_show.php?country_id=193

Presto sarà disponibile il sito web di supporto per le persone arrestate.

Nella foto Piero Liberati, responsabile OCSA

Il primo luglio, l'OCSA (organizzazione contro lo schiavismo animale) ha organizzato una manifestazione in sostegno e solidarietà dei 12 attivisti arrestati in spagna, a Roma, sotto il consolato spagnolo.
Gli attivisti dell'OCSA protestano per la gravità delle accuse inflitte agli attivisti, e sottolineano l'assurdità del considerare un attivista per la liberazione animale un terrorista, chiedendo infine la liberazione dei 3 di 12 attivisti attualmente in carcere, e il decadere delle illegittime accuse.

Si può facilmente intuire come possa essere stata pilotata dall'industria della pelliccia tutta la questione dell'arresto e delle accuse, per chiudere la bocca al movimento animalista e metterlo contro lo stesso mondo della gente benpensante, che si guarderebbe bene dall'avere a che fare con dei "terroristi".
Ecco il video della giornata:







Concludo con una mia personale riflessione:
Sebbene un azione di liberazione animale, possa essere definita atto terroristico, per come matematicamente viene descritta un azione terroristica, essendo che viene definito terrorismo l'azione di un gruppo volta alla salvaguardia di diritti dello stesso o di un altro gruppo, ai danni di un ente, ma riflettendo con meno matematica e più logica e "cervello", non può che essere chiaro a chiunque non abbia interessi a pensare il contrario, che un azione di liberazione come quella dei ragazzi di Animal Equality sia non solo non terroristica, ma ANTIterrore, essendo che nel contesto specifico, gli unici costantemente terrorizzati, gli unici che subiscono il vero danno, non sono certo gli allevatori di animali per pellicce, ma sono gli animali allevati, che "vivono" in condizioni di assoluto degrado sociale nell'affrontare un destino tanto crudele quanto inutile ed evitabile.
Si può continuare a pensare il contrario, solo considerando gli animali delle cose, delle proprietà, continuando ad ignorare il fatto che essi sono esseri senzienti, provanti sentimenti, emozioni, esseri capaci di soffrire e meritevoli della più semplice ma preziosa dignità: Il poter vivere con padronanza la propria vita.

Davide Maccagnan