lunedì 4 luglio 2011

La questione animalista inizia il suo percorso d'ascolto mediatico.

Finalmente la questione animalista inizia ad avere cenni d'ascolto anche dai media, e per la terza volta nel 2011, si parla di allevamenti intensivi al TG1.
Le immagini parlano da sole, non sono più video animalisti di altri paesi, che vengono indicati come casi isolati e lontani, ma si parla del nostro paese e dei nostri allevamenti.
I dati, che dimostrandosi uguali ad altri casi, che quando non sapevamo fossero anche i nostri erano casi di maltrattamento, sferrano accuse dure verso il mondo dell'allevamento intensivo, da cui prendono le distanze anche i più fieri ed orgogliosi seguaci della dieta comunemente ricca di carne e derivati, accennando un "beh ma anche io sono contro l'allevamento intensivo".
Da qui, al rendersi conto che l'allevamento intensivo è l'Allevamento, il passo dovrebbe essere breve, ma solitamente non lo è, rimane solo un "si dovrebbe tornare all'allevamento di una volta" solitamente seguito da nessuna azione che auspichi ai propri "si dovrebbe", continuando a ignorare il fatto che l'allevamento intensivo altro non è che la risposta al nostro stile di vita ed alla nostra indifferenza, e non una cosa voluta dagli allevatori: nessuno ci ha costretto a mangiare più carne, più uova, più latte, siamo noi a farlo, e abbiamo preteso sempre prezzi più bassi. L'allevamento intensivo altro non è che la risposta del mercato alla nostra domanda, e dipenderà sempre dalla nostra domanda.

Primo serivizo di Roberta Badaloni:




Secondo servizio di Roberta Badaloni:





Servizio di Roberta Badaloni:



R.B. Galline ovaiole in batterie intensive. Sono 400 milioni in Europa. La legge fissa i parametri: attualmente, 5 animali per ogni gabbia, che e' un quadrato con lati di 23,5 cm.; regole su cui animalisti e allevatori si scontrano da sempre.

La parola a Anna Maldini- Presidente Assoavi:
Quando siamo partiti con le galline in batteria,la selezione dei genetisti e' stata fatta per una gallina che poteva benissimo vivere stando anche immobile, diciamo, immobile per modo di dire, perche' si muove, eh, quella gallina!

Roberto Bennati - Vice Presidente della LAV :
Le galline non possono aprire le ali, gli viene mutilato il becco con una lama rovente e soffrono di fragilita' ossea. Sono delle vere e proprie macchine animali.

R.B. File di gabbie al chiuso, fino a sei piani per 2 anni di vita, li troviamo in penombra e per farli rilassare, ci spiegano, c'e' un problema: il cannibalismo,dovuto alla vicinanza, e per questo vengono sbeccate e intanto gia' dal prossimo gennaio scade il termine per adeguarsi alla direttiva europea del '99. Ci vorranno gabbie un po' piu' grandi ma i costi, ci spiegano, sono immensi.

Anna Maldini: La maggior parte degli allevatori togliera' 2-3 galline, per dare piu' spazio alle galline, poi nel tempo ristrutturera' anche gli allevamenti.

R.B. Ma la legge pero' non e' che parla solo di spazi, prevede anche degli accessori...

Anna Maldini: prevede anche degli accessori, giustamente. L'allevatore, con tanti sacrifici, si impegnera' per mettersi in regola con queste nuove leggi...

Roberto Bennati: Dopo 13 anni di condanna da parte dell'Europa, chiediamo che i cittadini non siano ingannati con uova illegali dal gennaio 2012.

R.B. Il sistema intensivo nasceva 50 anni fa': piu' produzione meno costi,con un prezzo non quantificabile: la liberta'... e sono gli animali a pagarli!

Anna Maldini: Fanno le uova tutti i giorni non ci sono problemi sanitari, secondo me,... e' etico


Testo dell'intervista trascritto da Bioviolenza.


L'ultima frase della signora Maldini dice tutto, e penso non necessiti commento ulteriore.

Davide Maccagnan


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