mercoledì 8 giugno 2011

Festa del Bastardino: L'incoerenza dell'Etica estEtica.

Il 5 giugno si è svolta un ennesima festa dedicata all'amore verso gli animali, anzi per la precisione verso alcuni animali, i cani, la festa del bastardino, del Rifugio di Gorzone.

Quest'evento ha quasi subito suscitato un certo dissenso dal mondo animalista sul social network facebook, da quando sulla pagina dell'evento (ora rimosso) si annunciava che si
sarebbe festeggiato con uno spiedo, fino alla creazione circa una settimana prima di un "contro-evento" simbolico, per raccogliere il dissenso e trasformarlo in una richiesta agli organizzatori dell'evento, ovvero quello di sostituire lo spiedo
di carne, con delle alternative cruelty-free, con esattamente questo testo:
Questo evento ha lo scopo di chiedere gentilmente agli organizzatori della "festa del bastardino, con sostenuto interesse per il vero amore per gli animali, di utilizzare cibo etico e privo di crudeltà durant
e l'evento (perlomeno senza carne...).
Non esistono animali di serie A e animali di serie B, tutti allo stesso modo soffrono il dolore, la solitudine, la reclusione, hanno emozioni, paura, voglia di vivere.
Sono certo che l'invito possa essere accompagnato dall'offrirsi di volontari della zona, di preparare cibo etico, come il seitan, che può essere fatto allo spiedo allo stesso modo della carne, a costi infinitamente inferiori, sia di denaro che di sofferenza.
In speranza di accoglimento positivo e felice, senza rancore reciproco.

Nonostante le oltre 280 adesioni in pochi giorni, e le ripetute richieste sia sulla pagina
dell'evento che sulla pagina del Rifugio di Gorzone autore dell'evento, gli organizzatori non hanno accolto la proposta e nemmeno hanno risposto a nessuna delle richieste cordiali che anche io stesso ho fatto, e così la festa è avvenuta, si è festeggiato l'amore per animali disagiati, a scapito di animali ancora più disagiati.

Personalmente rimango rattristato e perplesso da situazioni come queste, cerco dentro me stesso quale sia la ragione che spinge una persona a fare ore di volontariato in un canile, spendere tempo e magari denaro per aiutare dei randagi, e poi non ha ne la forza ne l'interesse per fare una piccolissima rinuncia a tavola.
Non so chi mi legge, ma io lo vedo come uno che va in missione in Africa un mese, torna e picchia la madre malata...
Quanto merito umanitario gli si può dare?
L'unica mia conclusione è che la ragione che in apparenza può sembrare una ragione Etica, è in realtà estEtica, dettata dalla consuetudine: Il cane, dolce e bello da vedere da cucciolo e da adulto, è nell'immaginario collettivo un animale che vive nelle nostre case, che nella nostra mente non può e non deve soffrire ma deve essere amato. Perchè? Perchè è un essere senziente e ha diritto come tutti gli esseri senzienti di vivere la propria vita senza asservire gli interessi di nessuno, senza soffrire, e senza che gli sia strappata prematuramente la vita? No, quel ragionamento lo si potrebbe fare anche per un maiale, che non è certo meno intelligente o meno sensibile di un cane, lo si potrebbe fare anche con un coniglio, un pollo o un manzo, etc. La ragione è semplicemente "perchè è un cane", e siamo abituati a vederlo star bene, mentre il maiale siamo abituati a vederlo rosolare in padella, senza preoccuparci di come ci è arrivato.
Occhio non vede, cuore non duole.

Davide Maccagnan

4 commenti:

  1. "Non so chi mi legge, ma io lo vedo come uno che va in missione in Africa un mese, torna e picchia la madre malata..."
    Paragone azzeccato.. e tristemente vero.
    Manu

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  2. Ognuno la pensa a suo modo...a te dispiace mangiare qualsiasi animale, a me piace mangiare di tutto...sia che l'occhio veda o non veda come finisce in padella.Giusto che abbia chiesto agli organizzatori di cambiare menù, ma anche loro e chi ha partecipato, liberi di fare ciò che hanno fatto.
    Non sta a me giudicare chi ha ragione, ma penso che se voglio mangiare carne o pesce non devi venire tu a dirmi di mangiare erba perchè tu la pensi così.......
    Marena

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  3. Marena io semplicemente difendo la categoria a quale appartengo, e mi batto concretamente verso la coerenza dei miei ideali. Mi disgusta enormemente che viene fatto passare questo messaggio della possibilità di essere animalisti e contemporaneamente essere i mandanti delle sofferenze di milioni di altri animali, è un concetto che assolutamente deve scomparire.
    Gli organizzatori non solo non hanno accettato la proposta, ma nemmeno mi hanno accennato una risposta. Totale disinteresse. Quindi come minimo debbo esprimere il mio dissenso.

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  4. @ Marena

    liberissima di continuare a mangiare esseri viventi - i quali sono stati ucccisi al solo scopo di soddisfare il tuo palato (il tuo, come quello di tanti altri, ahimé) - la tua risposta acida però appare solo come l'ennesima dimostrazione di tutta l'inadeguatezza che certi carnivori provano nel momento in cui vengono messi di fronte alle infinite contraddizioni che l'esser tali comporta.
    Liberissimi di nutrirvi con la "vita" di altre creature, ma poi non dovreste arrabbiarvi se uno vi definisce "aguzzini".

    @ Davide
    solitamente non uso termini così "duri" ed espliciti, ma sono stanca dell'ipocrisia di chi, con il proprio comportamento (che lo si vorrebbe far passare come "scelta", mentre hai detto bene tu nel tuo video, è semplicemente "assenza di una scelta"), contribuisce alla sofferenza degli animali e però poi si irrita e si infastidisce quando glielo si fa notare.
    Preferisco allora l'onestà - almeno intellettuale - di chi afferma: "so bene di essere uno stronzo facendo soffrire degli animali, ma me ne frego bellamente".

    Ti ho scoperto cercando in rete ricette per fare il seitan in casa, e devo dire che - tra i tanti video e spigazioni che ho trovato - il tuo mi sembra il migliore, sia in termini di praticità, che di velocità e di assenza di sprechi. Proverò anche io, poi ti farò sapere il risultato.

    Io sono vegetariana in cammino verso il diventare vegana. Quindi sto cercando di apprendere sempre nuove ricette sostituive :-)

    Ho letto il tuo percorso, la tua è stata una presa di coscienza nobile e significativa.
    Conosci Tom Regan, forse il più celebre degli attivisti animalisti, americano, filofoso, autore del famoso "I diritti degli animali", "Gabbie vuote" ecc.?
    Pensa che lui, da ragazzo, ha persino lavorato in una macelleria. Poi la graduale presa di coscienza, forse anche grazie agli orrori di cui ha dovuto rendersi testimone e partecipe.
    Come dire, a volte anche da un'esperienza non propria nobile, può nascere qualcosa di buono.

    Ho anche io un blog in cui discuto, oltre che di altri argomenti, anche di animalismo, antispecismo, vegetarianesimo ecc.., e spesso utilizzando argomentazione simili alle tue. I post a tema "animalista" sono quelli dal titolo "Olocausto invisibile". Nel penultimo di questi, se non erro, anche io (come te nel tuo video) critico la celebre obiezione che ci viene spesso rivolta "io rispetto la vostra scelta, ma voi rispettate la mia", dando, ovviamente, una risposta sensata e anche dialetticamente inattaccabile.
    Se ti va, passa a trovarmi. Noi antispecisti dovremmo essere più coesi, confrontarci di più, crescere come numero ed acquisire sempre più peso, così che un giorno potremo essere ascoltati senza il timore di venire presi per "pazzi esaltati".

    Peccato che io sia di Roma, altrimenti ti avrei certamente votato.
    Penso sempre che noi antispecisti, come numero, in Italia, siamo abbastanza rilevante, eppure non abbiamo rappresentanti in politica. Ogni piccolo passo in quella direzione è il benvenuto, quindi.

    Un saluto e chiudo con un celebre motto, che riporto proprio dal testo di Regan sopracitato (I diritti degli animali):
    "Ogni movimento conosce inevitabilmente tre stadi: il ridicolo, il dibattito, l'accettazione" (John Stuart Mills).

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